Quanto costa aprire una radio commerciale FM?

Aperto da Lionel, Lun 16 Dicembre, 16:27 2024

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"In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei" (Disclaimer)

Lionel

Solo per curiosità, secondo voi quanto potrebbe costare aprire una stazione radio commerciale in FM!

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Un botto, sopratutto per la licenza, qualora ne trovi una in vendita. Ringrazia la legge Mammi che di fatto nell anno 1990 fa chiudere tutte le radio private con meno di non ricordo bene quanti anni di trasmissione alle spalle. E' il primo passo per il bavaglio all informazione, il resto poi verrà da se.

Citando la legge : "...Con la legge Mammì non è quindi più possibile accendere una nuova frequenza, ma solo, se in possesso di concessione, comprarla da un altro concessionario..."

Per chi volesse approfondire : link

Lionel

Intanto grazie per il link, ci sono scritte molte cose e le leggerò un po' alla volta.

Si so della legge Mammì, se da un lato ha tolto il caos delle varie Radio Super Spazio una sopra all'altra, dall'altra ha dato la quasi esclusiva d'uso ai grandi gruppi ma in fondo si trattava di un era pioneristica, poi oggi le frequenze radio sono come una miniera d'oro e alla fine comandano sempre i soldi. çç19

Alfa 18

Ciao, a seguire ti riporto un breve resoconto e come vedi l'impresa è titanica e non solo per i costi e la burocrazia ma soprattutto perché le frequenze sono a numero chiuso quindi devi aspettare un fallimento e cercare di comprare la frequenza a cifre che possono essere spaventose vista la concorrenza oppure con cifre anche maggiori devi provare a convincere qualcuno a vendertela, qui parliamo di grossi gruppi editoriale o importanti società che hanno il monopolio perciò non è roba da privati cittadini, ci sono però due categorie di emittenti radiofoniche che si possono aprire, quelle commerciali che costano un botto e quelle comunitarie cioè le vecchie radio gestite da amatori che resistono nel tempo, meno costose ma che richiedono lo stesso grossi investimenti, insomma la faccenda è molto complessa ma se sei milionario e hai soldi da buttare te la cavi con niente e senza troppa fatica. :)

Aprire una radio FM in Italia può essere un'impresa costosa e complessa. Ecco una panoramica dei principali costi coinvolti:

Acquisto della Frequenza: Il costo di una frequenza FM può variare notevolmente in base alla località e alla disponibilità. In generale, i prezzi possono oscillare tra 20.000 e 300.000 euro.

Licenze e Permessi: È necessario ottenere diverse licenze, tra cui quella per la trasmissione e quella per i diritti d'autore (SIAE). Questi costi possono variare, ma possono aggiungere diverse migliaia di euro al budget iniziale.

Attrezzature: L'acquisto di attrezzature di trasmissione, come trasmettitori, antenne e mixer, può costare tra 10.000 e 50.000 euro, a seconda della qualità e delle specifiche tecniche.

Costi Operativi: Include spese per il personale, l'affitto dello studio, l'elettricità e altre spese operative. Questi costi possono variare, ma è importante considerarli nel budget complessivo.

In sintesi, il costo totale per aprire una radio FM può variare da 50.000 a oltre 400.000 euro, a seconda della scala e delle specifiche del progetto

Uno dei requisiti fondamentali è la registrazione di una testata giornalistica riconducibile alla radio presso il tribunale competente, procedura imprescindibile per garantirne la conformità con la Legge 47/1948 che regola la stampa. La registrazione comporta conseguentemente l'individuazione di un direttore responsabile, che dovrà essere necessariamente iscritto all'Albo dei Giornalisti.

Lionel

Grazie Alfa 18, ho letto quanto hai scritto e ho capito che aprire una radio privata è un gioco da ragazzi che tutti possono fare magari nel tempo libero hi. :)

I costi sono superiori anche di quanto immaginavo e si capisce perché le piccole radio private che in passato erano la maggioranza, oggi sono quasi del tutto sparite così come non c'è più il fascino della piccola emittente del paese, peccato ma tutto al mondo cambia con il passare del tempo, nulla di nuovo.

Joe Gage

E io invece dico che la Legge Mammì è stata cosa buona e giusta...
Chi ha diverse spire come me ben si ricorda il proliferare di ogni genere di emittenti, ve la ricordate "Radio Ombra", tanto per ricordarne una?? Negli anni Novanta l'Escopost ha avuto il suo bel daffare nel sistemare e far chiudere tanta roba che non aveva ragione di esistere. Poi mettiamoci anche le responsabilità che stanno in capo al direttore, gli oneri alla SIAE (che venivano regolarmente disattesi) e la normativa sul diritto d'autore... insomma, una confusione senza pari. E non parliamo poi di sovramodulazioni o interferenze della piccola radio privata che trasmetteva sulla frequenza di un'altra radio commerciale...
Il problema come sempre è che in Italia si guarda sempre alla libertà, ai diritti, al vietato-vietare...e non ci si ricorda che ci sono anche doveri e normative da rispettare.
"Il sonno della ragione genera mostri"

Santiago2000

CitazioneE io invece dico che la Legge Mammì è stata cosa buona e giusta...
Permettimi di risentire ma la legge Mammì fu contestatissima all'epoca, che serviva una regolamentazione non c'è dubbio ma il problema è che a quei tempi non c'erano solo radio pirata o poco a norma ma anche tante realtà storiche locali che esistevano da tanti anni e che sono state chiuse senza pietà per regalare le frequenze ai colossi dell'editoria e di conseguenza anche il potere dell'informazione.

Ricordo con grande piacere quando ascoltavo le radio locali della mia zona, sentivo la pubblicità di negozi e delle aziende di zona così come le telefonati degli ascoltatori e le notizie locali, oggi non trovo più nulla di tutto questo almeno non da me se non una infinità di RTL 102.5 una frequenza si e una no che si alternano con le altre note emittenti nazionali controllate dai soliti personaggi, poi oggi su qualsiasi frequenza si vada si sente sempre il jingle: Radio Italia solo musica Iitalianaaaaa  çç30  :)

Lascio anche un copia incolla di un breve riassunto sulla questione.

La legge Mammì, approvata nel 1990, fu contestata principalmente perché si riteneva che non garantisse un vero pluralismo dell'informazione. La Corte Costituzionale italiana affermò che la legge, permettendo alle emittenti locali di trasmettere a livello nazionale attraverso il meccanismo delle syndication, favoriva la concentrazione delle risorse tecniche ed economiche nelle mani di pochi operatori, creando di fatto un oligopolio.

Inoltre, la legge Mammì fu vista come una conferma della posizione dominante del gruppo televisivo di Silvio Berlusconi, il quale aveva già ottenuto significativi vantaggi attraverso i cosiddetti "decreti Berlusconi" del 1984-1985

Alfa 18

Bei tempi comunque gli anni 70 e 80 e le sue radio locali, anch'io da ragazzino le ascoltavo spesso e ricordo soprattutto la radio del mio paese quando ascoltavo le dediche che gli ascoltatori inviavano con le letterine, molti li conoscevo e ogni volta mi stupivo a sentire i loro nomi come anche ascoltare la pubblicità di un negozio che avevo proprio di fronte a casa mia. Realtà come questa credo esistano ancora ma sono certamente poche ma è cambiata anche la società e le sue esigenze, ormai internet la fa da padrona e le frequenze FM (ormai switch off in altre nazioni) non sono più appetibili come in passato e nemmeno quelle in DAB che mai hanno veramente preso piede.

Joe Gage

Berlusconi era impegnato più sul piano televisivo che su quella radiofonico, se ricordi i dibattiti per ReteQuattro quanto andarono avanti...
La regolamentazione delle radio locali (che indubbiamente hanno fatto un'epoca) era necessaria non solo per il piano di ripartizione delle frequenze, ma anche per tutta una serie di accertamenti sulle responsabilità civili e penali per ciò che andava in onda. Molte radio locali erano state tollerate ma erano "radio libere" che negli anni settanta hanno fatto quello che hanno voluto, accettate per motivi politici ma anche perchè la fetta FM dedicata era occupata da molte meno emittenti. La radio del paesello sarebbe stata comunque destinata a sparire non fosse altro che per i costi di gestione. E se non ci avesse pensato Mammì ci avrebbe pensato l'Europa pochi anni dopo.
"Il sonno della ragione genera mostri"

Santiago2000

La legge Mammì riguardava l'intero panorama radiotelevisivo e sono sparite pure le tv di zona ma la questione non cambia, quello che non hanno fatto è la distinzione tra emettenti in regola e non in regola, le hanno costrette a chiudere e basta.

CitazioneE se non ci avesse pensato Mammì ci avrebbe pensato l'Europa pochi anni dopo.
L'Europa c'entra poco, ogni stato membro ha un'autorità nazionale che regola e gestisce le frequenze radio ma soprattutto ne decide i modi, ad esempio negli USA o in altre nazioni ci sono una miriade di radio locali che servono comunità specifiche con contenuti personalizzati e programmi che riflettono le esigenze e gli interessi locali, da noi invece ne sono rimaste molto poche, mi chiedo invece a chi giovi tutto ciò, tralasciando il problema caos del passato, sarebbe stato meglio che le emittenti in questa banda fossero state prevalentemente locali e non nazionali o interregionali, anzi oggi ne avremmo molto più bisogno di allora.

Alfa 18

Citazionesarebbe stato meglio che le emittenti in questa banda fossero state prevalentemente locali e non nazionali o interregionali, anzi oggi ne avremmo molto più bisogno di allora.
Questo almeno per me sta alla base di tutto ed era quello che preferivo e che oggi manca, ascoltare le grosse radio non mi era mai piaciuto, mi divertivano di più quelle piccole proprio perché essendo del territorio ti coinvolgevano di più, preferivo sentir parlare della sagra del paese invece delle solite cose che succedono in tutta Italia e che francamente non me ne interessava nulla. :)

Flipper

73, solo per dire che le piccole emittenti radiofoniche mica sono sparite tutte, ce ne sono ancora molte e diverse sono perfino cresciute, è chiaro che proprio perché piccole realtà, tra tutte quelle che c'erano in passato, mammì o non mammì avrebbero chiuso comunque. ;)

Oggi invece vanno di gran moda le radio private in one medie, ogni giorno ne sorge una di nuova e ogni giorno ne chiude una ex nuova ma, che volete farci, lo fanno per passione e con la sola passione non si arriva molto avanti.  :)

https://it.wikipedia.org/wiki/Emittenti_radiofoniche_italiane_in_onde_medie
https://www.fm-world.it/frequenze/le-onde-medie-in-italia-decine-di-emittenti-private-operative-in-khz/

Lionel

Con la legge mammì si sta parlando di cose arcaiche e che oggi non più alcun senso rimarcarne gli effetti, la mia domanda iniziale era però sui costi attuali per aprire una stazione radio in fm. Mi sa che si è andati fuori argomento. :)

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